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Confesso, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca perche' la violenza domestica, argomento principale del film, che rappresenta il microcosmo familiare, non e' stata risolta. Oer tutta una serie di eventi concatenati, in primis la morte del vecchio, la protagonista non e' riuscita ad affrancarsi e fuggire accodandosi al meccanico, vecchio spasimante di gioventu'. Anche se, a parer mio, in quell'epoca, una donna con figli, non avrebbe mai mollato la famiglia.
Grazie all'aiuto del soldato americano, riesce, pero', a salvare la figlia da un futuro destino simile al suo, da un fidanzato possessivo e violento.
Resta la dimensione sociale della donna che comincia a cambiare davanti ai suoi occhi, basta vedere come gestiscono la loro vita amiche e conoscenti.
La dimensione sociale che porta le donne, nel 1947, a votare,per la prima volta nella storia, per il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica.
L'episodio del rossetto, sconsigliato alle elettrici per evitare segni di riconoscimento sulla scheda, e' menzionato anche nel romanzo di Aurora Tamigio, uscito l'estate scorsa, dal titolo "Il cognome delle donne"
Cio' cambiera' le cose?
Con il senno di poi, sicuramente no. I tempi diverranno maturi quando la donna potra' aspirare piu' facilmente ad essere autonoma economicamente e quando, per un matrimonio sbagliato, potra' darsi corso al divorzio.
La violenza domestica, e, nello specifico, quella sulle donne, e' difficile da debellare.
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